Si apre oggi l'edizione 2008 della Fiera del Libro di Torino. Fra le polemiche che sappiamo. Per quanto ci riguarda non abbiamo nulla da eccepire all'invito rivolto agli autori israeliani, tra i maggiori del nostro tempo, per altro critici nei confronti del governo del loro stato. Israele è dunque il Paese ospite in occasione dell'anniversario della fondazione dello Stato che ha accolto i superstiti della Shoah e quanti, di origine ebraica, hanno ritenuto di tornare nella Terra promessa. Riconoscendo giustamente - tra l'altro a cose fatte ormai da tempo - l'esistenza dello stato israeliano, rimane aperto un problema di non poco conto: e cioè che esiste anche uno stato palestinese. Uno stato fatto da quegli arabi che erano lì, in quelle terre, da millenni, allorché, per rimediare agli orrori della Storia, si è data una Patria agli ebrei. Non si poteva mettere al centro della manifestazione torinese - allora - un invito congiunto ai due stati - israeliano e palestinese - perché i loro scrittori si confrontassero sulle questioni così tragicamente aperte in quell'angolo di terra? E sappiamo come gli scrittori delle due parti siano normalmente disponibili al dialogo perchè questo è il compito della cultura, della letteratura, dell'arte, dell'educazione.
Nessun commento:
Posta un commento