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Affinché la tecnica sia davvero mezzo e non fine

sabato 29 luglio 2017

Victor Hugo e l'struzione per il popolo - una citazione




"Discutendo in modo generico e senza precisare, le questioni politiche, dal punto di vista del miglioramento generale della sorte di tutti, riuscivano a dirsi un po' di più di sì o no. Una volta, a proposito dell'insegnamento, che per Marius doveva essere gratuito e obbligatorio, moltiplicato sotto tutte le forme, prodigato a tutti come l'aria e il sole, in una parola respirabile da tutto quanto il popolo, si trovarono d'accordo e quasi chiacchierarono. In quell'occasione Marius notò che monsieur Fauchelevent parlava bene e anzi con una certa elevatezza di linguaggio. Eppure gli mancava un certo non so che. Monsieur Fauchelevent aveva qualcosa di meno di un uomo di mondo, e qualcosa di più".*
Victor Hugo, "I miserabili" (1862), tr. it. Einaudi, vol. II, pag. 1258
*Monsieur Fauchelevent non è altri che Jean Valjean, il celeberrimo ex galeotto redento. Notare che Hugo fa esporre queste idee ancora in pieno Ottocento: il libro è stato pubblicato nel 1862, ma l'autore colloca questo dialogo nel 1832-33.

mercoledì 26 luglio 2017

ALFONSO GATTO sulla poesia - una frase

"La vera forza della poesia è ch'essa sfugge al poeta. Ma il poeta ha riflessi pronti nel guidarla, lasciandola fare".
ALFONSO GATTO
da Alfonso Gatto, Pensieri, a cura di Federico Sanguineti, Nino Aragno editore, 2017 

un murale a Fornelle, quartiere natale di Alfonso Gatto a Salerno, rima d'eterno

mercoledì 12 luglio 2017

Nel vesuviano, l'inferno: ma non è il vulcano

Sembra l'effetto di un'eruzione. Ma non lo è. Nei giorni scorsi il Vesuvio e il Monte di Somma sono stati circondati da una cintura di fuoco - da un anillo de fuego. Da Torre del Greco a Ottaviano. Torno torno. Cinque focolai solo sul lato mare. Qui, nell'interno, una nuvola gialla, bassa e compatta a cancellare cielo e Vesuvio alla vista di chi abita in fondo alla piana vesuviana e ai piedi delle colline.


L'effetto - dicevo - è quello di un'eruzione. Ed eccone le tracce. la cenere, anche a chilometri di distanza.




Ma anche il giorno dopo - oggi 12 luglio - a focolai spenti, anche se si sentiva ancora qualche canadair rombare nel cielo, rimane appunto un'atmosfera da day afterAncora oggi clima irreale/surreale nel vesuviano/nolano con la nuvola che dà un tono 'giallo' all'aria mentre ristagna il puzzo di bruciato. E tutto sembra fermo, sospeso...




Non basta tutto quello che è successo con falò probabilmente dolosi. C'è chi tranquillamente continua ad appiccare i propri personali falò! Qui sulle colline dietro Palma Campania. Non si possono individuare i responsabili? Intendo questi responsabili "localizzabili". A Casamarciano ci sono addirittura due vigili urbani a cavallo che raggiungono i focolai in collina e ai responsabili vengono comminate multe da 500 euro. Ai roghi dolosi si aggiungano i tanti focolai di smaltimento di rifiuti "rurali" o di immondizia vera e propria. 
C'è chi, in qualche post di facebook, afferma pure che non bisogna scomodare la criminalità: si tratterebbe solo dei tanti piccoli incendiari che non hanno saputo prevedere gli effetti dei loro atti. Appare alquanto improbabile che non siano dolo e criminalità, almeno per la cintura di fuoco che ha fasciato il Vesuvio.
Così come dolo e criminalità sono chiamati in causa per gli incendi che hanno colpito la Sicilia nel 2016 e nel 2007 (di questi fui testimone anch'io a Cefalù tra le lacrime di residenti e turisti stranieri). Per quello del 2007 intervenne sulle pagine dei giornali anche Vincenzo Consolo: a chi si chiedeva come mai si dava fuoco a boschi pur sapendo che in caso di dolo non si poteva edificare sul suolo bruciato per molti anni, lo scrittore siciliano rispondeva che non tutti i comuni avevano mappe catastali aggiornate in modo da applicare i vincoli; in secondo luogo, laddove non è possibile buttarsi negli appalti dell'edilizia,  la mafia si getta nel business del rimboschimento. Ma ora vincoli temporali sembra siano stati posti anche per la ripiantumazione dei terreni bruciati. Allora? Forse resta un problema di mappatura, in qualche misura, ma certo non nel Parco del Vesuvio. Allora, come per la Sicilia dello scorso anno  quando ci furono attentati anche nei confronti di responsabili della sicurezza del territorio, si può pensare a uno sfregio. A un avvertimento.