a Palma Campania (Napoli)
per la presentazione di
Oblivion. Poesie 2000-2006
Archinto-RCS, 2008
organizzata dal Liceo Classico “A.Rosmini”
al Caffè “Mojitos” – Palma Campania 19 maggio 2008
con l’autore sono intervenuti Carlangelo Mauro,
Enzo Rega, Pasquale Gerardo Santella
Letture di: Gabriella Maiello, Ilia Buonagura, Speranza Sepe; Suoni di: Luigi Ferrara (piano), GianMattia Nunziata (sax)
Nella foto grande: Luigi Fontanella a casa di Enzo Rega - Palma Campania 18 maggio 2008
Nelle altre foto, con Luigi Fontanella: Pasquale Gerardo Santella, Enzo Rega, Carlangelo Mauro, Raffele Urraro, docenti e studenti del Liceo "Rosmini"
(foto scattate da Enzo Rega e Giuseppe Vetromile)
DUE POESIE DA OBLIVION
Il disperdimento
Nell’aria grigioazzurra
tardo pomeriggio di dicembre, mentre
da qualche parte insiste una nota musicale
tra fievoli suoni sibili
frusciare di fronde…
..............alberi, sì, appena smossi
nel giardino… di fronte al morto
che registra il disperdimento
l’immobilità catafratta
l’impotenza del gesto.
È già cambiata la luce
ovulo del tempo che tramuta
grigioazzurro ora incupito… si fa sera, lo stesso
vento stretto alberi appena smossi
nel giardino… fermo il giardino
tace il morto. Aspetto l’assassino
fermo io e tutto il resto
ancora guardo non guardo
......................… ancora
ancora un poco è trascorso, ora
lo spazio è quasi buio
.............lo spazio è pronto:
tutto può accadere adesso. Il vento
stretto nel giardino… Sono
un bambino alla finestra
e spasimo e mi danno
una sera d’inverno come questa
questo tempo e questo lieve abituro
tutto scompare o è solo inganno?
Ancora un altro poco è trascorso
.........................ancora e ancora un poco
ed ora è buio pesto. Sento
il vento nel giardino
scomparso ogni albero
svanito ogni armamento
tutto è cieco tutto è nero adesso
fuori e dentro…
.........................morto vivo
più nulla tranne il vento
e questo cupo
buio
disperdimento.
Gli scialli di Ypnos
Gli occhi rotolarono al di là del recinto
............................sugli spalti
gente muta si accalca per la parata…
così i miei libri, prima di cadere
presero a rotearmi davanti
sgusciavano dai ripiani più alti
per poi precipitare nel sabba della sera.
Sgomento
io li guardavo cadere insieme a tutti
gli altri oggetti, le sedie scombinate
tende fogli farfalle ninnoli statuette
orpelli gratuiti e spudorati.
Che altro ora se non rileggersi
dopo aver soddisfatto le scommesse?
Lontano e lontanato,
di fronte a quest’autunno di foglie e maschere.
Luigi Fontanella
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