E così si è tenuta la decima edizione della Festa delle Rose creata dai fratelli Palmese nel vivaio "Abitare la Natura" di Domicella. Un modo per tenere insieme i sensi (vista, olfatto, tatto e gusto - questo con petali di rose caramellati e altri dolci e degustazioni di rosolio -, l'udito - questo con canti popolari accompagnati da danze) e la mente. Infatti, lungo il percorso troviamo una scelta di poesie dalla antichità ai nostri giorni dedicati alle rose come fiori in quanto tali o nel loro simboleggiare l'amore. Qualche esempio. Dionisio Sofista: "Tu, delle rose! Rosata la grazia che hai. Ma che vendi? / Te, le tue rose, o insieme loro e te?"; Pierre de Ronsard: "Accetta questa rosa amabile come te / che sei rosa tra le rose più belle, / che sei fiore tra i fiori più rari, / che sei Musa alle Muse ed a me"; Juan Ramòm Iménez: "Rosa, la rosa… (Ma quella rosa…) / La primavera torna / con la rosa / scarlatta, rosea, gialla, candida, scarlatta; / e tutti si inebrian della rosa,..."; passando per Totò: "’A passiona mia erano ’e rose, / sultanto ’e rose rosse" e da esempi "canori": Era de maggio di Salvatore Di Giacomo e l'Unica Rosa di Ivano Fossati ("Rosa / Rosa di una rosa / Rosa torturata / Rosa amata / Rosa, / Rosa ballerina / Rosa bambina"). Nella tensione dunque tra "il giardino perduto" e "i giardini da ritrovare".
Perché?
Perché questo blog?
Per chi ama ancora la galassia Gutenberg?
Per chi ha paura dell'invasività della tecnica disumanizzante?
Per chi ritiene indispensabile ancora la cultura umanistica?
Affinché la tecnica sia davvero mezzo e non fine
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domenica 11 maggio 2008
"Festa delle Rose" 2008
FESTA DELLE ROSE
10 maggio 2008
Domicella -Avellino
foto Enzo Rega
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