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giovedì 8 maggio 2008

Libri: da Napoli a Torino

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In occasione dell'apertura della Fiera del Libro di Torino ripubblichiamo questo breve articolo sull'analoga manifestazione napoletana pubblicato a suo tempo sul periodico dell'area vesuviano-nolana "Il Pappagallo":
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Galassia Gutenberg 2008, un “filo di cultura” dal quale ricominciare a ragionare
Si è chiusa a Napoli la XIXª edizione della Mostra campana del libro


di ENZO REGA

Dà un senso di conforto, nello sconforto generale, aggirarsi, per chi li ama, fra stand di libri e ancora libri. La collocazione nella Stazione Marittima del Molo Angioino a Napoli si rivela funzionale: collocazione meno dispersiva rispetto a quella nel pur più suggestivo Castel dell’Ovo di un tre anni fa (lì, girando fra sale e salette bisognava andare a caccia dei libri) e meno fastosa di quella dei tempi d’oro di Galassia nei padiglioni della Mostra d’Oltremare a Fuorigrotta. Non fa nulla se Galassia Gutenberg, arrivata alla diciannovesima edizione (si è tenuta dal 28 al 31 marzo 2008), tra la Mostra del libro di Torino, la più prestigiosa in Italia, e quella di Belgioioso a Pavia, dedicata alla piccola editoria, assomigli sempre più a quest’ultima: dei grandi editori troviamo quest’anno a Napoli solo Einaudi, Garzanti, Giunti, Longanesi, Treccani, Tea e poi, per quanto riguarda gruppi comunque di rilevanza nazionale, Guanda, Marcos y Marcos e il Corbaccio. Ci sono invece piccoli e medi editori di tutto rispetto, come Iperborea (dedicata alle letterature nordiche), Meridiano zero (specializzato nel giallo e nel noir), Mesogea di Messina (rivolta al Mediterraneo europeo e arabo), Stampa Alternativa (diventata famosa con i Millelire). Poi c’è la pattuglia degli editori napoletani e campani (di alcuni dei quali su queste pagine abbiamo recensito i libri): Bibliopolis, Pironti, Città del sole, Colonnese, Dante & Descartes, Melagrana, Filema, Guida, Immaginapoli, Kairòs, Liguori, Marcus, Mephite e Laceno, Scuderi (e ci scusiamo se abbiamo saltato qualcuno). Piccoli editori soprattutto: ma ci sta bene così. Nelle librerie, per chi le frequenta, è proprio difficile trovare i libri di questa editoria minore che spesso offre prodotti meno conformisti e meno legati alla cultura-spettacolo. Come poco disponibile nei confronti della spettacolarizzazione è stata questa edizione di Galassia. Lo nota positivamente, sulle pagine del "Mattino" del 31 marzo, Goffredo Fofi, intellettuale attento alle cose napoletane e meridionali benché proveniente da altri lidi. Se Galassia mostra ormai delle rughe, e qualcosa andrebbe rivista (puntando più su lezioni che veloci presentazioni, più su conferenze che su conferenze-stampa, invitando pochi personaggi autorevoli magari più stranieri che italiani perché gli italiani sono inflazionati), continua Fofi, è già un miracolo essere arrivati, a Napoli, città dell’effimero, alla diciannovesima edizione con una manifestazione nella quale è possibile rintracciare un prezioso filo di cultura. E il tema è stato proprio il rapporto fra Cultura e Natura, passando per il problema rifiuti, con sezioni così intitolate: Mediterranea, Storie dell’Italia di ieri e di oggi, Un’altra bellezza. Conversazioni su Napoli, Galassia per il sociale, Civiltà delle donne, In viaggio col taccuino. Sarà in tono minore, Galassia, sarà snobbata dai grandi editori. Comunque, teniamocela. E da qui, ci sollecita Fofi, ricominciare a ragionare.

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