Perché?

Perché questo blog?
Per chi ama ancora la galassia Gutenberg?
Per chi ha paura dell'invasività della tecnica disumanizzante?
Per chi ritiene indispensabile ancora la cultura umanistica?

Affinché la tecnica sia davvero mezzo e non fine

domenica 14 aprile 2013

AVELLINO: presentazione del libro "Faremo un giorno una carta poetica del Sud. Restituiamo la letteratura meridionale ai Licei"




Presentazione del libro

Faremo un giorno una carta poetica del Sud
 Restituiamo la letteratura meridionale ai Licei

introduzione di Alessandro Quasimodo
 a cura di Alessandro Di Napoli, Alfonso Nannariello,
Giuseppe Iuliano, Paolo Saggese

Modera:
Antonietta Gnerre, poetessa
Intervengono:
Vincenzo D’Alessio, poeta e critico letterario
Toni Iermano, Università di Cassino
Rosetta D’Amelio, Consigliere Regionale
Angela Cortese, Consigliere Regionale.
Saranno presenti i curatori

Avellino, 15 aprile 2013, ore 17.30                    Circolo della Stampa, Via Roma

A proposito del libro, che ha suscitato grande discussione perché solleva la questione dell’esclusione dei poeti e degli scrittori del Sud dalle “Indicazioni nazionali” emanate dal Ministero nel 2010, così si è espresso Alessandro Quasimodo nella prefazione.

Qualcuno potrebbe erroneamente pensare che la mia presa di posizione sia dovuta al fatto che di questa esclusione, priva del minimo fondamento razionale e culturale, sono vittima anche mio padre Salvatore Quasimodo, premio Nobel per la letteratura nel 1959, e mio zio Elio Vittorini; tuttavia, non è questo ciò che provoca la mia indignazione, cui si unisce quella di un folto numero di docenti e di operatori nel mondo della scuola e della cultura.
Con quale criterio si possono escludere da un percorso, che dovrebbe essere un arricchimento personale e umano per ogni studente, i nomi di coloro che hanno rappresentato, attraverso le loro opere letterarie, la storia, la società, il modo di pensare di un Sud così irrinunciabilmente e intimamente legato all’identità stessa del nostro Paese?
Mi riferisco a scrittori e poeti quali i già citati Quasimodo e Vittorini, seguiti da uno stuolo di autori come Sciascia, Bufalino. Gatto, Scotellaro, Brancati. Silone, Sinisgalli, Piccolo, la Ortese, Rea e molti altri.
Accennavo sopra al contributo che la letteratura può dare agli studenti e non soltanto ad essi, ma a tutti i lettori, a coloro che amano scrivere o semplicemente ascoltare il messaggio che ci giunge attraverso la parola scritta.
Le opere letterarie, siano esse in prosa o in poesia, come tutte le forme d’arte, non hanno limiti spaziali né temporali, sono un patrimonio da cui attingere la significatività della nostra storia e della nostra tradizione, per guardare nitidamente e con speranza verso il futuro.
Questo dovrebbe essere tramandato soprattutto ai giovani, per far sì che essi amino ciò che studiano e imparano sui banchi di scuola e per far sì che si guardino intorno con curiosità, entusiasmo, ma anche con occhio critico; solo in questo modo, infatti, con un impegno costante e quotidiano, è possibile costruire una cultura viva, vissuta intimamente, nella valorizzazione di una dimensione psicofisiologica della persona.
La poesia, da qualche decennio, trova pochi lettori; non solo, proprio la scuola ci ha abituato ad affrontare le opere dei poeti sulla scorta dei commenti e degli apparati di note che guidano la lettura, sacrificando invece un approccio al testo poetico che sia esplorazione individuale e libera, slegata da interpretazioni esterne e precostituite.
Essa è certamente una delle forme artistiche che più risente delle trasformazioni culturali legate allo sviluppo della società moderna; escludere dunque dai libri di testo e dalle antologie scolastiche l’opera dei poeti del Sud significa non soltanto mutilare brutalmente la nostra tradizione letteraria, ma anche privare gli studenti del diritto a poter scegliere quali autori leggere e meditare.
Attraverso i loro scritti, è possibile avvicinarsi ad  una visione del mondo che trae la propria peculiarità dalla realtà in cui quegli autori vissero e dalla quale successivamente si staccarono.



Nessun commento: