Fuori dal margine
incontri con autori finalizzati alla conoscenza e promozione
della letteratura contemporanea
a cura del Sindacato Nazionale Scrittori
e dell’Associazione Culturale Diesis
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Spazio Scopricoop
via Arona 15 (1° piano) - Milano
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mercoledì 16 novembre 2011 ore 18,00
Incontro con
Michel Dingenouts
autore del libro
“La collera, o il collare di Buddha”
(Albatros Editore - 2010)
Conversa con lui
Anthony Robbins
Legge pagine dal libro
Francesco Orlando
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La collera, o il collare di Buddha
Scenario della vicenda la Milano della zona Fiera e Sempione.
Il Traduttore è solo, in una stanza riempita da un pc. E’ stato rapito da due vecchietti, apparentemente innocui. Una situazione kafkiana. Perché è lì? Di cosa lo incolpano? Ha davvero fatto qualcosa di male?
Tutto è cominciato dal suo cane, Buddha, che lo ha abbandonato. Ma è davvero morto di infarto artritico? Il traduttore si lascia andare ai suoi pensieri, da solo o in compagnia del popolo delle chat, per il quale inventa le storie più strane. Conosce il Malvivente. Altro personaggio, altra storia.
Ma alla fine, la prigionia, è reale?
Chi è la vittima e chi è il carnefice? Riuscirà il Malvivente a liberare il Traduttore? Oppure...
Una storia divertente, originale, ricca di spunti di riflessione e non priva di colpi di scena. Surreale ma realistica, assurda ma normale, macabra ma “quotidiana”.
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Michel Dingenouts è nato a Rotterdam, nei Paesi Bassi, dove ha completato gli studi universitari di lingue straniere e di lettere. Arrivato in Italia nel 1986, ha lavorato nell'insegnamento delle lingue a diversi livelli, dall’universitario al free-lance, tra l'altro presso varie aziende nel milanese. In quell'ambiente, ha trovato ispirazione per l'opera teatrale Ufficio zero, con cui ha ottenuto il premio Lago Gerundo 2011. Attualmente insegna la lingua e cultura nederlandese presso l'università di Milano. Ha collaborato con la rivista online Arcipelago Milano e nel 2010 ha pubblicato il suo primo romanzo La collera, o il collare di Buddha (Albatros). La trama del romanzo è un dialogo tra il Traduttore, rinchiuso in una stanza, e il Malvivente, che cerca di liberarlo e che nel contempo cerca di scoprire chi ha ucciso la sua prostituta prediletta. Il romanzo è un omaggio, ma talvolta un oltraggio, alla città di Milano, ed è ambientato principalmente nella zona Fiera di Milano, con un’attenta descrizione delle strade del quartiere.
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