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martedì 25 ottobre 2011

Napoli: I bambini alla guerra (a cura di INCIPIT)


 

I BAMBINI ALLA GUERRA

invito al seminario a cura di INCIPIT

INCIPIT centro studi e agenzia letteraria
è lieta di invitare la S.V. a
I BAMBINI ALLA GUERRA
in occasione del Ventennale della guerra
in ex Jugoslavia 
(1991 - 2011)
e del
European Year of Volunteering 2011
Anno Europeo del Volontariato 2011
spunti dalla letteratura universale
e dal romanzo Zagreb 
(ed. Aìsara 2011)
Seminario di studi
a cura di
 
INCIPIT centro studi e agenzia letteraria

C
on il Patrocinio Morale
della R
EGIONE CAMPANIA e del COMUNE DI NAPOLI
Mercoledì 26 ottobre 2011 ore 18.00
c/o Città della Scienza - Napoli

Introduce
Ermelinda Federico direttore centro studi INCIPIT
Intervengono
Margherita Dini Ciacci presidente UNICEF
Michela Forgione antropologa - Fac. di Medicina - Univ. Federico II
vice presidente antrocom onlus
Arturo Robertazzi scrittore
Modera
Tiziana Cozzi giornalista LA REPUBBLICA

Un tentativo di riflessione profonda sugli effetti dei conflitti bellici nel comportamento dei bambini, troppo spesso e diffusamente coinvolti nelle azioni militari o anche solo nei meandri di morte e solitudine che ne conseguono; convinti essi di giocare alla guerra e così violati nella loro specifica dimensione umana: nel corpo e ancor più nei pensieri e sentimenti che nell’infanzia si costruiscono e determinano il modus di relazionarsi futuro con l’altro da sé.
per aderire
R.S.V.P.eventi@incipitweb.it
* * * * *
Emir stava tremando, ora. Fermai la sua voce: «Quando è successo? Cosa ti ha fatto?». «Mi ha portato sul tetto della Base, ha liberato dei prigionieri e li ha lasciati scappare via… sì sì… mi ha detto di sparare ai bastardi che riuscivo a beccare. Voleva vedere quanto ero bravo».Mentre Emir parlava, la rabbia saliva. «Ho ucciso una donna che camminava vicino alla Base… Ho sparato preciso al cuore» aggiunse fiero. «Basta!» ringhiai sbattendo i pugni contro il muro. Emir prese a singhiozzare. Lo abbracciai. «Ascoltami, Emir: ti assicuro… ti giuro… da oggi in poi non dovrai piu usare un fucile. Tu sei un bambino!» rimarcai con tono deciso. Sorrise dolcemente tra le lacrime, e ammise: «Sì… sono solo un bambino… un bambino, sì sì».
citazione da: Arturo Robertazzi, Zagreb, collana “Narrativa”, ed. Aìsara, 2011,
pp. 128, ISBN 978-88-6104-074-8

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