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domenica 19 dicembre 2010

Gasparri e gli arresti preventivi e La Russa e gli studenti "vigliacchi"




Se ne arriva a Natale, come un re magio, ma non porta certo doni d'amore. Il nostro Gasparri eccolo qui, a parlare di arresti preventivi, prima delle manifestazioni: cioè, arrestare prima che un reato sia stato eventualmente commesso. Mi sembra che in altri tempi qualcosa del genere ci si già stato. Ma appunto, si trattava di regimi totalitari. E' che viene fuori sempre più la vera natura di questi personaggi, una natura che hanno mascherato in questi anni, ma che è sempre lì, a premere. E appunto viene fuori. Come è successoall'amico di Gasparri, tal Ignazio La Russa. Eccolo lì, a zittire lo studente, a imporgli il silenzio. Non si capiva perché insistesse tanto a chiamarlo "vigliacco". Un accenno potrebbe farcelo capire: cioè, nella concitazione, sembra che abbia detto che poi, quando venivano presi dalla polizia, implorassero pietà. Loro forse, La Russa e camerati, invece, presumo, non lo so, deduco da quanto andava dicendo l'Ignazio, i poliziotti loro li picchiassero bene bene, perché vigliacchi non erano. Loro potevano farlo, questi no. Non si capisce bene la logica. Ma questi logica non hanno.
Bene ha detto Di Pietro: quando ci vuole ci vuole. Si chiedeva Di Pietro cosa si volesse dire quando si diceva che con la fine della guerra non era poi finito il fascismo. La Russa era la prova. Eccolo lì il fascista. Che lui non si offenda sono fatti suoi. Fascista rimane.

Io so invece di comunisti, di gente di sinistra che non sono mai stati stalinisti o filosovietici.
Ero, sono uno di questi...


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