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venerdì 8 ottobre 2010

Sarah e l'indiscrezione mediatica



Che lo zio abbia già toccato Sarah è cosa che riguarda la povera Sarah e i giudici che dovranno arrivare a una sentenza. E riguarda i familiari. Punto. I mezzi di comunicazione dovrebbero smetterla (Bruno Vespa in testa) a seguire vicende che sono innanzitutto "private", dolorosamente private. Si tratti del delitto di Cogne, o di Garlasco, o di quant'altro. I telegiornali dovrebbero ovviamente dare la notizia del delitto - ci mancherebbe - e poi della sentenza. Sinceramente, non capiamo il bisogno - o meglio, lo si capisce fin troppo bene - di andare a spiare sotto casa dei poveri familiari, andare a scavare nelle pieghe più scandalose del fatto, e così via. Che i servizi di informazione ci "informino" delle questioni di carattere generale, della crisi, degli scandali politici: questi sì riguardano il Paese e il suo malgoverno. Le malversazioni e le corruzioni e le concussioni, questo sì, riguarda tutti, perché tutti alla fine ne siamo vittime, nel senso che le ripercussioni di tutto questo, come minacciose onde sismiche, arrivano fino a noi.
Ma lasciamo in pace la povera Sarah. Non ci interessa chi l'ha toccata e quante volte. Ci basta sapere che i giudici faranno il proprio dovere.


1 commento:

marco de carolis ha detto...

Parole, come si suol dire, sacrosante.