C'è un bell'articolo su "Repubblica" di stamattina 7 dicembre 2012, nel quale Vito Mancuso risponde per le rime all'attacco integralista del cardinale Scola, il quale ricorda l'editto con il quale Costantino riconosceva il cristianesimo. Lì, per l'alto prelato, comincia la "libertà religiosa"? Ma libertà di chi, per chi, si chiede (gli chiede, ci chiede) Mancuso. Libertà per i cristiani, non per altre confessioni religiose, poi esplicitamente perseguitate con Teodosio. Non bisogna dimenticare, ci ricorda Mancuso, la pluridecennale politica illiberale della Chiesa Cattolica, ben poco "cristiana". I roghi di santa romana chiesa non hanno certo fatto bene alla libertà religiosa, e alla libertà tout court. La filosofa e scienziata Ipazia non fece certo una bella fine, uccisa proprio nel clima persecutorio teodosiano. leggiamo da Wikipedia:
"Era il mese di marzo del 415, e correva la quaresima: un gruppo di cristiani «dall'animo surriscaldato, guidati da un lettore di nome Pietro, si misero d'accordo e si appostarono per sorprendere la donna mentre faceva ritorno a casa. Tiratala giù dal carro, la trascinarono fino alla chiesa che prendeva il nome da Cesario; qui, strappatale la veste, la uccisero usando dei cocci. Dopo che l'ebbero fatta a pezzi membro a membro, trasportati i brandelli del suo corpo nel cosiddetto Cinerone, cancellarono ogni traccia bruciandoli".
IPAZIA di Alessandria |
L'integralismo terrorista di certi cristiani - ben poco cristiani - non è stato da meno rispetto ad altri fanatismi religiosi. Spesso, chi parla fanaticamente di libertà, intende solo la propria. Ci viene in mente un certo politico odierno - speravamo passato di "moda", ma rieccolo là dietro l'angolo - che parlava di una "casa delle libertà" e di un "popolo delle libertà", presso i quali voleva comandare da solo; e, lui che era un monopolista, parlava di "liberismo".
Cosa c'entra. Beh, a lungo certa chiesa cattolica ha visto, in lui, anche il paladino dei valorio della famiglia.
Vatti a fidare!
E Scola propone di rimettere in discussione la aconfessionalità dello Stato.
Nessuna pietà per Ipazia!
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