"Discutendo in modo generico e senza precisare, le questioni politiche, dal punto di vista del miglioramento generale della sorte di tutti, riuscivano a dirsi un po' di più di sì o no. Una volta, a proposito dell'insegnamento, che per Marius doveva essere gratuito e obbligatorio, moltiplicato sotto tutte le forme, prodigato a tutti come l'aria e il sole, in una parola respirabile da tutto quanto il popolo, si trovarono d'accordo e quasi chiacchierarono. In quell'occasione Marius notò che monsieur Fauchelevent parlava bene e anzi con una certa elevatezza di linguaggio. Eppure gli mancava un certo non so che. Monsieur Fauchelevent aveva qualcosa di meno di un uomo di mondo, e qualcosa di più".*
Victor Hugo, "I miserabili" (1862), tr. it. Einaudi, vol. II, pag. 1258
*Monsieur Fauchelevent non è altri che Jean Valjean, il celeberrimo ex galeotto redento. Notare che Hugo fa esporre queste idee ancora in pieno Ottocento: il libro è stato pubblicato nel 1862, ma l'autore colloca questo dialogo nel 1832-33.
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