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Affinché la tecnica sia davvero mezzo e non fine

domenica 14 agosto 2011

Arte: Mario Loprete in Spagna


MARIO LOPRETE


XIII CERTAMEN DE ARTE JOSE' LAPAYESE
Casa de la Provincia
Daroca - España
del 20 de agosto al 3 de septiembre 2011


Centro de Estudios Darocenses (976 800 540)


For infomations about my work visit www.marioloprete.it or send a mail to mario.loprete@libero.it



sabato 6 agosto 2011

Poesia: il nuovo libro di Sandro Montalto



SANDRO MONTALTO
Il segno del labirinto
(poesie)
Edizioni La vita felice, Milano 2011
pp. 114, 12,00 euro

Sandro Montalto è Direttore Editoriale delle Edizioni Joker e direttore delle riviste «La clessidra» (rivista di cultura letteraria) e «Cortocircuito» (semestrale di cultura ludica). È redattore e collaboratore di molte altre riviste letterarie; scrive inoltre in volumi collettanei e su alcuni giornali.

Fa parte della giuria di alcuni premi letterari, ed è giurato e direttore tecnico del premio internazionale di aforistica “Torino in sintesi”.

Ha pubblicato diversi volumi. Poesia: Scribacchino, Joker, Novi Ligure 2000; Pause nel silenzio, Signum, Bollate 2006 (con illustrazioni di Nadia Boneccher Azzoni); Esequie del tempo, Manni, Lecce 2006; Lentinsetti Pulcinoelefante, Osnago 2011 (con illustrazione di Tania Lorandi). Saggistica: Compendio di eresia, Joker, Novi Ligure 2004; Beckett e Keaton: il comico e l’angoscia di esistere, Edizioni dell’Orso, Alessandria 2006 (con una nota di Paolo Bertinetti; in corso di stampa negli Stati Uniti); Forme concrete della poesia contemporanea e Tradizione e ricerca nella poesia contemporanea, Joker, Novi Ligure 2008. Aforismi: L’eclissi della chimera, Joker, Novi Ligure 2005. Narrativa; Crolli emotivi, Cento Autori, Villaricca 2010; Un grosso apostrofo, FUOCOfuochino, Viadana 2010. Teatro: Monologhi di coppia, Joker, Novi Ligure 2010 (con prefazione di Paolo Bosisio); Ubu furioso, Edizioni del “Collage de ‘Pataphysique”, Sovere 2011 (con illustrazioni di Marco Baj).

Ha curato molti volumi, tra i quali Umberto Eco: l’uomo che sapeva troppo (ETS, Pisa 2009),Fallire ancora, fallire meglio. Percorsi nell’opera di Samuel Beckett (Joker, Novi Ligure 2009) eTemperamento Sanguineti (libro + DVD; Joker, Novi Ligure 2011; con Tania Lorandi). Ha inoltre ideato alcuni libri-oggetto tra i quali l’Aforismario da gioco (Edizioni Joker, Novi Ligure 2010).

Attivo nel mondo della ‘Patafisica, è Reggente del “Collage de ‘Pataphysique”.

Come musicista, è attivo in qualità di direttore e compositore.

Ha pubblicato anche diversi scritti di argomento musicale e cinematografico su riviste specializzate.

Svolge la professione di bibliotecario.

Ha vinto diversi premi per la poesia, la saggistica e il teatro.



venerdì 5 agosto 2011

Gian Piero Bona: "Dizionario per il cavaliere senza onore" (nota di Sandro Montalto)


***
Edizioni Joker

Il Premio Internazionale per l'Aforisma "Torino in Sintesi"
L'Associazione culturale "Il Mondo delle Idee"

presentano

"DIZIONARIO PER IL CAVALIERE SENZA ONORE"
a cura di
Gian Piero Bona


A tutto vantaggio di questa nostra società popolata da cavalieri disarcionati, eroi senza sacrificio, navigatori in barile, poeti in affitto e santi dall’aldiquà, Gian Piero Bona propone con ilDizionario un sapido e agile manualetto, un ordinato e saggio repertorio di citazioni, norme, suggerimenti utili a chi volesse gettarsi nell’agone della vita pubblica, della società civile, della politica. Attingendo scritti di diverso tenore, e spesso assai poco noti, l’autore di questo prontuario fornisce, schedandola in criterio alfabetico, una ricca messe di spunti di riflessione per chi voglia fare dell’onestà, della generosità, dell’uguaglianza, del progresso, del bene comune la propria bandiera; ma anche per chi ne voglia fare una ragione di vita, un ingrediente irrinunciabile nel dare il proprio contributo al miglioramento della vita sociale.

Il lettore vi troverà i tratti psicologici dell’uomo senza onore, del farabutto, del volgare profittatore, del parolaio senza scrupoli, e anche i sintomi della carità pelosa, del populismo becero e fasullo, del razzismo interessato, del delirio di onnipotenza, del narcisismo distruttivo (e autodistruttivo). Leggerà come da sempre l’uomo, scrivendo e pensando, mette in guardia se stesso da simili tranelli; ma si renderà anche conto di come, da sempre, se si illude che il compenso è buono, continui a donare ai “cavalieri senza onore” non solo il proprio cavallo, ma anche la sella della propria stessa dignità.
Sandro Montalto

ALLA PAGINA http://www.ilgiornalaccio.net/site/?cat=6 E' PRESENTE UNA VIDEOPRESENTAZIONE DEL CURATORE G. P. BONA



mercoledì 3 agosto 2011

Roma - Pittura e danza per Pasolini



PENSIERI E PROFEZIE

PITTURA E DANZA PER PP PASOLINI

Performance pittorica di Stefano Giorgi

Danze di Roberta Minici

Letture a cura di Luca Benassi e Elena Ribet

Domenica 7 agosto 2011 - ore 21.30

Teatro a Ripa (Banchina del Tevere – Roma)


nell’ambito della rassegna: “discorso su una memoria comune”


L’Italia delle contraddizioni, delle provocazioni, del popolo che si trasforma in massa. Parole e segni che si trasformano, simboli che diventano liquidi, ricerca di significati che non disperdano le memorie collettive del nostro Paese. Una contaminazione di arti e linguaggi per capire la complessità del passato e del presente, per intuire la visione del domani.

Lo spazio Teatro a Ripa si trova sulla banchina del Tevere sottostante Lungotevere Ripa. Prendere la discesa da Ponte Cestio, di fronte all'Isola Tiberina, poi, una volta sulla banchina del Tevere, percorrere circa 200 mt. in direzione di Porta Portese.



martedì 2 agosto 2011

Giuseppe Buonfiglio propone una nuova lettura della storia del Vallo di Lauro


Il Giornalista Giuseppe Buonfiglio propone una nuova lettura della storia del Vallo di Lauro


Martedì 9 agosto 2011 alle 18,30 presso la suggestiva Chiesa della Congrega dell’Assunta, a Taurano, la pro Loco-Taurano presenterà il libro “L’Antica terra di Lauro tra leggenda e storia” del giornalista Giuseppe Buonfiglio.

Da una ricerca accurata dell’autore su documenti anche inediti, il libro ripercorre la storia del Vallo di Lauro dalla preistoria ad oggi, dando una inedita ricostruzione dei principali fatti avvenuti.

Si tratta di una ricerca di forte valenza in cui si testimonia il legame profondo, che unisce l’autore all’Antica Terra di Lauro.

Di questo nuovo saggio, proponiamo una riflessione del critico prof. Angelo Calabrese:

‹‹ Il vallo di Lauro ha il suo cantore, un ricercatore appassionato, che coniuga l’acume delle ragioni specialistiche all’amore per la sua terra, le cui comunità vengono configurate nella loro struttura culturale e in quelle altre essenziali alla conoscenza che la storia ufficiale assorbe, smemorata degli uomini e dei fatti, che pure hanno contribuito a farla esistere. Giuseppe Buonfiglio è vocato all’interpretazione delle vicende delle genti del Vallo. Il suo rigore appare chiaro ed ammirevole a chi apprezza il valore etnostorico del suo enorme lavoro che, tra l’altro, ha il dono della immediatezza valida per la comunicazione, che consente ai suoi diretti referenti di ritrovarsi e conoscersi in dignità di eredi.

La sua opera più recente, frutto di oltre un trentennio di assidua documentazione e di illuminante qualità interpretativa, è testimoniata dal corposo volume: “L’antica terra di Lauro tra leggenda e storia” che nel sottotitolo, specifica l’attenzione agli uomini quotidiani, alle loro umili storie, agli eventi dei giorni feriali e festivi, senza dei quali non ha senso la grande storia che emerge su più vasto panorama e verso più ampi orizzonti.

All’attuale approdo Giuseppe Buonfiglio è giunto attraverso altri preziosi volumi quali: “Taurano: i luoghi dello spirito”; il “Catalogo delle Cinquecentine nel Convento di San Giovanni in Palco”, e quelle pagine puntuali ed argute relative alle storie e alle memorie del Vallo di Lauro, racchiuse ne “Il desiderio e la regola”, emblematico a chiarire cosa significasse vivere coraggiosamente in una terra d’uomini di buona volontà. Il loro esodo, con l’amarezza degli emigranti che cercavano altrove fortuna, è magnificamente narrato nel prezioso “Fore Regno” dove si colgono anche le pieghe psicologiche, oltre alla valutazione delle necessità che imponevano dure soluzioni di separazione dalle zolle del lavoro duro in cui si era esercitata la pietas di antiche generazioni.

La musa di Buonfiglio si è fatta più soave, approfondendo le origini leggendarie del Vallo che confluiscono nella organizzazione imposta dai conquistatori romani.

Con analisi compiutamente documentata l’autore affronta le eredità longobarde, normanne e sveve, testimoniate nelle terre del Vallo che transitano per secoli bui, scelte rivoluzionarie, o reazionarie, in quei tempi di disagi e disastri che sono comuni al Mezzogiorno preunitario. Affronta poi le tematiche relative all’Unità d’Italia e con ammirevole imparzialità, annota le speranze e le delusioni che si sono alternate nelle esperienze di fine Ottocento, nuovo secolo, guerre mondiali, fascismo, fino alle svolte epocali in atto, fino al tempo dell’incertezza che ci propone il mondo sempre più complesso e impredicibile.

Mi tocca ribadire che la scrittura eletta a misura di cultura, quella senza equivoci, intesa come spazio che comunica, è apprezzabile per la dignità ignota alla supponenza di tanti che s’improvvisano scrittori, specialmente di microstorie. Quella di Buonfiglio è umanità millenaria riscattata alla Storia e pertanto preziosa quando la smemoratezza estende il suo dominio ove si nega alla Storia la giusta considerazione. Non mancano gli studiosi; sono disinteressati gli eredi di processi che, solo se conosciuti, restituiscono dignità a chi non si è attenuto neppure ai toponimi che quotidianamente risuonano nel linguaggio comune. Ribadisco che la narrazione storica è perfettamente rispettata, anche nelle sue pieghe minime, ma sono veramente stupefacenti le note che accompagnano il narrato. Chiariscono appieno, e con la debita competenza, risvolti e dotte precisazioni, i sentieri che tutti convergono alla realtà del Vallo. Siamo di fronte ad un opera d’alto merito e di propositivi valori. Buonfiglio è un osservatore di qualità, coglie nessi illuminanti e dice amore di patria e terra natia. Era una volta quella che la civiltà contadina sapeva assaggiare: si masticava infatti la buona terra; la si riconosceva dall’humus. Era la grande Madre che ha conosciuto nel tempo case vuote d’anime, in disuso. Oppure erano proprio quelle edificate, pietra su pietra da chi non conosceva la pigrizia, da chi apprendeva dai ritmi delle stagioni e insegnava a cogliere le tracce della bava che resta oltre il tempo che passa ››

(Angelo Calabrese)

Mariateresa Buonfiglio

Responsabile rapporti Stampa Periodico “Il Vallo”