progetto a cura di Silvio Perrella
coordinamento Brigida Corrado
organizzazione Vesuvioteatro.org

Io e tu: sono i due pronomi dei poeti.
L’io che scava in se stesso, come volesse arrivare al centro della terra.
Il tu che si cerca, sporgendosi verso l’altro: amandolo, lasciandolo, anelandolo. Il tu che appare e scompare, come la passante di Baudelaire. O come il tu snodabile e plurimo, ma pur sempre uno, di Montale.
Nella loro relazione, io e tu s’inarcano nel ponte del noi.
Io e tu: è il titolo di una rassegna che nasce in contiguità con il teatro.
È la poesia la pratica letteraria più vicina a quella del teatro.
È la poesia che non ha mai abbandonato il rapporto con l’oralità.
Sono spesso i poeti a ricordare la necessità di essere accoglienti con chi è fuori di noi.
Ecco dunque dieci incontri, nati dal desiderio di fare un cerchio, prima che il sole tramonti, e di abitarlo bene. Ci sono attori che amano poeti e se ne fanno palcoscenico vocale. Ci sono poeti che dialogano con altri poeti. E ci sono voci che dalla parola parlata sanno trasbordare nel canto, come in una risalita verso l’origine.  E ci sono jam-session poetiche.
Si ascolteranno parole dal vivo e si potranno vedere film che raccontano storie di poeti del passato. E ci sarà anche una libreria interamente dedicata alla poesia.
Il tutto è accolto da Villa Pignatelli, la quale per dieci giorni sarà una vera e propria casa della poesia.
Come anni fa si trasformava nella casa della musica da camera, lasciando che il pubblico potesse con libertà frequentare le prove. A quel modello s’ispira deliberatamente Io e tu.

Silvio Perrella

programma 20 giugno 2017 - ore 19
Villa Pignatelli
20 giugno
ore 19.00
durata 1h e 30min

Levania, una rivista di poesia – Jam session
a cura di EUGENIO LUCREZI e MARCO DE  GEMMIScon PAOLA NASTI ed ENZA SILVESTRINI – Suoni dal vivo di TONINO TAIUTI

Una rivista, che è un luogo polifonico di scelte,  raduna i suoi redattori-poeti perché ne traccino la strada già percorsa. Li accompagna con suoni zampillanti dall’istante un attore-musicista-pittore.
Leggono i levaniani CARMINE DE FALCOBRUNO DI PIETROEMMANUEL DI TOMMASOMARISA PAPA RUGGIEROANTONIO PERRONEENZO REGA
Dall’editoriale del numero zero (novembre 2011):
[ …] Una rivista di poesia nasce a Napoli: in ossequio alla migliore tradizione novecentesca, che ha visto farsi sempre più intensa l’interferenza tra linguaggi diversi, presenteremo, insieme alle scritture, il lavoro di artisti, scelti di preferenza tra quelli impegnati nella ricerca della comune origine segnica di figure e parole. Nella convinzione che pensare la poesia costituisca un’attività critica ed una forma di resistenza all’insensatezza, la redazione sarà attenta alle intersezioni della poesia con le discipline scientifiche e con la filosofia, presentando contributi teorici e saggistici. La rivista si chiama «Levania» in omaggio a Sergio Solmi, che così intitolò, negli anni ’50, un’esile raccolta ispirata a un librino del Seicento, il Somnium, seu Opus de astronomia lunari, opera oscuramente utopica di Johannes Kepler. Nel quale è scritto che «in aetheris profundo sita est LEVANIA insula»: si tratta della luna, eterna ispiratrice dei poeti. Keplero ci racconta la visione indiretta della luce e lo struggimento della distanza astronomica dal calore della vita; e Solmi, lettore ineguagliato di Giacomo Leopardi, ne raccoglie la suggestione. Dell’autore di Levania ebbe a scrivere Franco Fortini: «Il rifiuto di affrontare temi e realtà troppo laceranti lo conduce a vagheggiare alcuni vasti miti culturali dell’età contemporanea, come i voli spaziali e la fantascienza». Solmi, dunque, non guardò la Medusa negli occhi, anche quando ebbe a scrivere, in Dal quaderno di Mario Rossetti, pagine intense sulla Resistenza. Ma in lui, poeta «del ritegno, ragionante e civile» (ancora Fortini), agirono inaspettate accensioni di pensiero avvenire, innescate dall’attitudine sperimentale che sempre sottende chi guarda alla letteratura come a un corpo vivo che si trasforma. […]