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giovedì 4 dicembre 2008

Copioni: da Galimberti a Sgarbi

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Uno studente sorpreso a copiare si può vedere annullato il suo compito. Eppure, ecco due "specialisti" del calibro del filosofo Umberto Galimberti e Vittorio Sgarbi scoperti con le mani nel sacco, ovvero nei libri altrui. Galimberti per un libro sui giovani del quale ci siamo occupati anche in questo blog. Sgarbi per un libro, mi pare, su Botticelli firmato da lui ma scritto... dalla madre (sic!), che l'ottimo figlio non ha esitato a incolpare per scagionare se stesso. Che esistessero i famosi ghost writers si sapeva. Un po' meno che intervenissero in tale ruolo solerti e amorevoli madri. Dunque, Sgarbi ha intascato un bel po' di soldi, immaginiamo, per firmare un lavoro che non ha scritto lui, e poi, per non ammettere di essere incorso lui nel grave reato di plagio, ammette che il volume non era opera sua... Nessuno pensa di ritirare l'assegno pagatogli? Come agli studenti colti in fallo si ritira il compito?

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